Pasticciotti cinesi sfornati con la stampante 3D. Al Salone del gusto di Torino i primi esemplari

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L’innovazione, si sa, non rispetta la tradizione, ma se c’è scirocco diventa pericolosa anche a Squinzano. Per questo motivo a Galatina Amelia De Ching, giovanotta di origine cinese arrivata in Italia tramite facebook senza involtini primavera, ha inventato la prima stampante 3D in grado di produrre pasticciotti. Per il momento aleggia la diffidenza ma chi l’ha provati sostiene che siano buoni più di quelli di Antonio Banderassa. “Si tratta di una evoluzione del concetto di pasticciotto attraverso un application design in grado di uploadare 1 kilobyte e mezzo di crema pasticciera in meno di 4 secondi”, dichiara Amelia, che proprio oggi mi ha fatto uno squillo.