I crociati del politicamente corretto che vogliono rinominare la Baia dei Turch*

Potrebbe sembrare incredibile, ma questi ferventi crociati del politicamente corretto hanno ben poco a che fare con la storia, la cultura o la geografia. Credono piuttosto di essere stati investiti di un sacro dovere: liberare la geografia da nomi che potrebbero, in un modo o nell’altro, innescare microaggressioni o il temutissimo crimine di “sinemoiaquai appropriation”.

Ma chi sono questi cavalieri, chiederete voi? Si definiscono come i “Difensori della Sensibilità di Sanarica” (DSS), un’organizzazione che sembra essersi autoproclamata giudice e giuria delle questioni linguistiche. Senza esitazione, spingono per la rimozione di qualsiasi riferimento culturale che potrebbe, con la forza del linguaggio, far risalire alla mente qualche oscura offesa passata.

Il problema è che, quando le parole diventano armi, il senso stesso della libertà di espressione è minacciato. La storia, che tanto bramano di correggere, insegna che la lotta per la giustizia sociale è una causa nobile, ma il modo in cui viene portata avanti determina il confine tra il progresso e la tirannia dell’opinione dominante.

Mentre il sole tramonta sulla Baia dei Turch*, i residenti locali si trovano ora in una situazione scomoda. Molti di loro onorano la tradizione e la storia del luogo, vedendo il nome come una testimonianza del passato e non come un insulto presente. Ma cosa importa tutto questo ai DSS? Sono sicuri che il loro scopo divino prevarrà, indipendentemente da chi possa risultare ferito nel processo.

In ogni caso, dobbiamo chiederci: quale sarà il prossimo obiettivo dei Crociati del Politicamente Corretto? I Monti del Caucaso, i piccioni di Gallipoli o forse Castrignano delle Greche? L’orizzonte sembra buio, ma non disperiamo: ci sarà sempre qualcuno pronto a difendere la libertà di chiamare un luogo con il nome che ha portato con sé per secoli.

In un mondo che ha bisogno di veri eroi, possiamo solo sperare che queste spade di giustizia siano un giorno dirette verso cause più nobili e concrete. Fino ad allora, osserviamo con un misto di affascinata perplessità e sospetto la triste commedia dei Crociati del Politicamente Corretto e la loro Baia dei Turch*.