Ultrà del Lecce assaltano Otranto e la espugnano

img7È stata una riedizione dell’assalto del 1480 da parte dei Saraceni alla città adriatica. Ieri pomeriggio, giunti dal mare su pedalini e zattere costruite con bottiglie di plastica un gruppo di facinorosi dello squadrone della Curva Nord ha attraccato alla Baia dei Turchi. Dopo aver allestito un accampamento e consumato un frugale pasto a base di crackers, tarallini alla pizzaiola e Caffè Borghetti bollente, il gruppo ultras si è lanciato all’assalto delle mura della città con il viso coperto dalle tradizionali sciarpe giallorosse.

Giunti all’altezza di Porta Terra, perso per strada qualche condottiero nei bar di fronte alla villa, gli ultras hanno travolto un gruppo di turisti bavaresi intenti a leccare un gelato fragola e cocco, scambiati per supporter del Bari. Armati di spranghe e delle caratteristiche currisce sono riusciti a raggiungere risalendo il corso il castello. Qui approfittando della magrezza delle due steward che sorvegliavano l’ingresso, i tifosi sono riusciti a conquistare facilmente il cortile dell’edificio dove hanno acceso un fuoco con le tele di De Chirico (scambiate dal capo ultras per i disegni infantili di un inetto attaccante dell’US Lecce) e intonato il loro canto di vittoria. “UL no politica, core presciatu” composto per l’occasione dall’intellettuale del gruppo Grazianu “Cacafave rusulinu”.

Su quanto accaduto è intervenuto il sindaco della città adriatica con una dichiarazione lapidaria: “Ma quisti su cugghiuni?”.