Le fiche salentine a rischio estinzione. L’appello degli intellettuali: “Uno documentario dove si vede lu fica”

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Quando a luglio mio padre disse di aver fotografato le fighe di Marittima dal nostro terrazzo, mio zio replicò: – Tu non sai nemmeno cosa sono le fiche di Marittima!
Un simbolo per l’intera comunità, ormai da troppo tempo chiuso in sè stesso. Non a caso un nostro lettore ieri, ricordando la storia delle patate della Baia Verde, ha approfittato della nostra pazienza per lanciare una ”provocazione” che per i turisti assumerebbe il rilievo di un dovere (anche l’esempio fatto in pineta è da prendere con le pinze): facciamo scrivere ai Boomdabash una canzone con un ritornello dove si ascolta la fica e poi chiediamo a Martin Scorsese di documentarlo con un filmino.

Forti di una esperienza maturata nel tempo, «quello che chiediamo noi coltivatori scapece a Galugnano – precisa Josè Magalli detto Cupeta – è di non usare il tema della sabbia bagnata come uno spot per il Salento sostenibile in quanto tale ma di interfacciarsi con noi come cozze patelle sugli scogli». Il riferimento è alla battuta ingenua fatta da un passante ad una trasmissione televisiva trasmessa in replica su Teleleccebarbano, volta a diffondere lo slogan “Salviamo le fiche di Marittima”.