Il linguista Ferdinando Fomenta, osservatore aggiunto dell’Accademia della Crusca, mette l’indice sull’uso (a suo dire inutile), nella lingua italiana di parole tratte da idiomi inventati. «Leggendo il mio quaderno ho notato diversi accenti, alcuni utili ad alterare il mio ego, altri sono lussi inutili, usati per esibizionismo», afferma in un’intervista approvando con lo sguardo il nostro titolo. E fa due esempi: ciao e arrivederci sono saluti del cazzo.